Parte da Quirino Principe, accademico di Santa Cecilia in Roma, il rinnovato appello per il rafforzamento dell'insegnamento della musica nella scuola italiana.
"L'Italia - fa notare Principe - è l'unico Stato nel mondo in cui la musica non viene insegnata in tutte le scuole di ogni ordine e rango" (con l'eccezione dei paesi islamici, per motivi religiosi), bensì solo nelle scuole specializzate. E prosegue: "Se una disciplina è insegnata soltanto in sedi circoscritte, e al massimo livello scientifico, e non entra nel circuito della cultura diffusa, essa è un tesoro che si spera bene custodito, ma la sua presenza nella società è nulla."
In realtà, con l'avvio - ancora limitatissimo, non si sa bene perchè - dell'indirizzo Musicale del Liceo e con il Decreto Ministeriale n. 8 del gennaio di quest'anno, alcuni passi potenzialmente significativi sembrano essere stati compiuti. La situazione concreta, tuttavia, con i vincoli di risorse e di applicazione operativa (reclutamento del personale e passaggi burocratici, tra l'altro), non fa prevedere, a breve, rilevanti novità per l'utenza.
Crediamo, in tale contesto, che lo sviluppo di un'azione diffusa a livello locale, regionale e nazionale a partire dalla base: studenti, famiglie, docenti, unità scolastiche, dirigenti, enti territoriali pubblici e privati, possa costituire il motore di un movimento che dia reale forza e concretezza ad un processo, che può portare ricadute positive in ambiti strategici, quali la formazione e la cultura.
Giulio Pirrotta
Nessun commento:
Posta un commento